Madri
di Marisa Fasanella
.
Nei vicoli storti, fuori e dentro le mura del manicomio, Lena si appunta su foglietti di carta le storie che ha udito, per non dimenticarle, e le custodisce in una borsa di tela rossa. L’uomo che suonava l’organetto sotto le finestre del manicomio la aspetta sul molo. Ti racconterò una storia, gli sussurra lei all’orecchio, e poi un’altra e un’altra e ancora un’altra…
Sono storie di confino, dal luogo dove rinchiudono le donne che urlano per le strade e non si lavano e non si pettinano; storie di uomini che vogliono le donne come proprietà, animali per figliare, serve per accudire.
Sono storie di morti e nascite violente, di caseprigioni. Undici più una, in cui Marisa Fasanella squarcia la normalità di vite ordinarie e rivela conflitti e non detti; rivisita gli stereotipi e li trascende, raccontando la mancanza e l’urgenza di una solidarietà propriamente umana.
.
Marisa Fasanella
Nata a Cassano all’Ionio (Cs), ha esordito nel 1994 con il romanzo Maschere e lenzuola del vicolo Santacroce. Ha vinto il Premio Letterario “Corrado Alvaro” e il Premio Nazionale “Vincenzo Padula”, e ha ricevuto una menzione della giuria del “Rapallo-Carige” per Rimorsi (Pironti, 2010). Tra le sue opere anche Gineceo. Undici crudeli racconti (Pironti, 1996), L’ombra lunga dei moroni (Rubbettino, 2002), Nina (Eir, 2014 – Prospero, 2017), Il male in corpo (Castelvecchi, 2019). Suoi racconti sono apparsi su «Il primo amore». Madri è edito da Castelvecchi.