
Hyle Book Festival è un festival letterario nel cuore del Parco Nazionale della Sila.
Il nome del festival deriva dalla parola ὕλη / hyle, etimologia greca del toponimo Sila e sostantivo con il doppio significato di foresta/bosco da un lato, essenza/sostanza dall’altro. “Hyle” allude dunque alla doppia accezione del festival: una rassegna immersa nei boschi e nelle foreste della Sila che vuole riflettere sull’essenza e la sostanza delle cose attraverso la letteratura, entità viva attraverso cui osservare il mondo, divertirsi, sviluppare un sentimento critico, comprendere la realtà, potenziare la propria immaginazione, sentirsi liberi.
Ecco dunque che Hyle Book Festival assume una natura ben precisa: il cuore letterario della rassegna, ispirato a un tema ogni anno diverso “suggerito” dalla poesia calabrese e fatto di dibattiti, incontri, reading e presentazioni, si dirama in linguaggi sfaccettati attraverso l’ausilio dell’arte, della natura, della musica, del teatro, del cinema, delle escursioni, della creatività. Tutto parla di libri, ma in modalità eterogenee e inaspettate.
Hyle Book Festival, dunque, più che un festival letterario vuole essere un festival di esperienze letterarie, dove fondamentale è la fruizione degli eventi da parte del pubblico, che si trova coinvolto, circondato, stimolato nel constatare con quanta forza e quanta attualità la letteratura sia capace di sorprenderci, divertirci, parlarci.
Hyle Fest
Palingenesi
Per altri sentieri
L'armonia nascosta nelle cose
A fare da cornice al festival sono i monti della Sila Piccola e il caratteristico borgo di Villaggio Mancuso, le cui casette in legno e la cui magica atmosfera gli valsero l’appellativo di “villaggio disneyano” nelle parole del regista Gianni Amelio. È qui che, tra i suggestivi boschi di pini larici, si trova il Centro Visite “Antonio Garcea”, fiore all’occhiello del Parco Nazionale della Sila gestito dal Reparto Carabinieri Biodiversità di Catanzaro, il Sila Science Park con il Museo F.A.T.A, spazio innovativo della cultura scientifica e ambientale, il Grande Albergo delle Fate, hotel e sito storico inaugurato nel 1931, il cui nome rievoca quel mondo incantato che sembra prendere vita tra querce secolari e laghi idilliaci.
Le bellezze naturalistiche e paesaggistiche descritte ricadono nel territorio di Taverna, storica cittadina dal notevole patrimonio artistico e paese natale di Mattia Preti, tra i più significativi interpreti della pittura italiana del ‘600, le cui opere impreziosiscono le chiese e il Museo Civico del borgo. Dalle pale d’altare del Cavaliere Calabrese e del fratello Gregorio Preti al Museo di Arte Contemporanea fino alla Via della Poesia, Taverna è uno scrigno prezioso insignitodalla Bandiera Arancione del Touring Club Italiano, riconoscimento e garanzia di qualità turistico-ambientale.
Uno scenario magico, dove gli eventi del festival prendono vita, colorandosi di bellezza e incanto.
Dove vivono le fate

Chi siamo

Elena Dardano
curatela artistica, organizzazione
Francesca Puleo
organizzazione, referente sezione hyle garden
Giovanni Dardano
grafiche, responsabile tecnico
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social media, consulente comunicazione
Gabriella Cantafio
ufficio stampa, consulente comunicazione
Carmen Pupo
redazione contenuti, sito
Valentina Garcea
libreria, referente ordini
Stanislao Marino
allestimenti, supporto tecnico
Mario Gentile
Ornella Martino
fotografie