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Laboratori, letture e immaginazione per tutte le età sotto gli alberi della Sila

All’Hyle Book Festival c’è un luogo dove si va scalzi, si disegna per terra e si ascoltano storie all’ombra dei pini. Hyle Garden è lo spazio dove l’immaginazione prende forma con le mani, dove bambini, famiglie e educatori costruiscono sogni collettivi con colori, carta e parole.

Venerdì 22 agosto, tutto comincia sotto un albero, con un libro tra le mani. “Il sogno di Fara” di Benedetta Zema diventa il punto di partenza di un laboratorio semplice ma potente, in collaborazione con l’associazione Le Scimmiette. Nonni e bambini, fianco a fianco, ascoltano, leggono, disegnano. La narrazione torna a essere un filo che unisce, come una volta, quando le storie si tramandavano sull’uscio di casa.

Sabato 23 agosto, l’erba del Garden si trasforma in un prato fiorito – letteralmente. Grazie alla lettura animata de “Il giardiniere dei sogni” di Claudio Gobbetti e al laboratorio ispirato all’arte di Hervé Tullet, i bambini creano paesaggi color5ati e danzanti. Macchie, cerchi, musica: un’esplosione di fantasia che nutre lo sguardo e il cuore. Il tutto in collaborazione con l’associazione Open Space.

Domenica 24 agosto, la scena cambia ancora, ma resta l’idea di fondo: usare l’immaginazione per costruire qualcosa che parla anche agli adulti.. “Ramificazioni Plastique” della Company Aiello mette in scena uno spettacolo poetico e giocoso: ispirato a “Degli alberi e delle verdure” di Leonardo da Vinci e “Disegnare un albero” di Bruno Munari, invita i bambini a costruire un Albero della Pace che cammina, usando materiali di scarto. Un gesto creativo che si fa simbolico. Una camminata collettiva, accompagnata dal violoncello di Rachel Icenogle, chiude l’esperienza in un cerchio di poesia e partecipazione.

Hyle Garden non è solo uno spazio per bambini: è un laboratorio di possibilità.
Qui si impara a costruire, raccontare, sognare — insieme. Perché educare alla fantasia significa preparare al futuro.
E tra un prato fiorito, un libro aperto e un albero che cammina, forse lo abbiamo già cominciato a costruire.

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