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Dove vivono le fate

A fare da cornice al festival sono i monti della Sila Piccola e il caratteristico borgo di Villaggio Mancuso, le cui casette in legno e la cui magica atmosfera gli valsero l’appellativo di “villaggio disneyano” nelle parole del regista Gianni Amelio. È qui che, tra i suggestivi boschi di pini larici, si trova il Centro Visite “Antonio Garcea”, fiore all’occhiello del Parco Nazionale della Sila gestito dal Reparto Carabinieri Biodiversità di Catanzaro, il Sila Science Park con il Museo F.A.T.A, spazio innovativo della cultura scientifica e ambientale, il Grande Albergo delle Fate, hotel e sito storico inaugurato nel 1931, il cui nome rievoca quel mondo incantato che sembra prendere vita tra querce secolari e laghi idilliaci.

Le bellezze naturalistiche e paesaggistiche descritte ricadono nel territorio di Taverna, storica cittadina dal notevole patrimonio artistico e paese natale di Mattia Preti, tra i più significativi interpreti della pittura italiana del ‘600, le cui opere impreziosiscono le chiese e il Museo Civico del borgo. Dalle pale d’altare del Cavaliere Calabrese e del fratello Gregorio Preti al Museo di Arte Contemporanea fino alla Via della Poesia, Taverna è uno scrigno prezioso insignitodalla Bandiera Arancione del Touring Club Italiano, riconoscimento e garanzia di qualità turistico-ambientale.

Uno scenario magico, dove gli eventi del festival prendono vita, colorandosi di bellezza e incanto.